L’odore della vita. Otto racconti sulla libertà negata

La libertà negata, in tutte le sue declinazioni, è il soggetto di ognuno di questi otto racconti, fusi in una fucina in ori e argenti da ostentare. Racconti come anelli, collane da indossare e fare riverberare nelle notti buie dell’umanità dove non sai se incontrerai Caino o Abele a dividere vino rosso con te. Racconti monili forgiati per forgiare il diritto più sacro per cui vale la pena di attraversare una vita degna di essere vissuta, e di essere chiamata tale, la libertà, per sua natura indissolubile, irrinunciabile, inalienabile, incedibile, insostituibile. Non importa il giorno, il mese l’anno in cui si è nati, meno che meno il luogo, l’ora, se all’alba o al tramonto, quel che importa è che si nasce liberi, e la libertà non ha colore, né sapore, sfugge alle leggi della fisica, non conosce geometrie. Chiuso in casa da settimane, privato dei più elementari diritti umani, controllato a vista e sanzionato, anche per una passeggiata sotto casa, da un potere occulto che ha superato la stessa fantasia intuitiva di Orwell. E con lui miliardi di altri esseri umani, accatastati loro malgrado in casa a vedere la luna a scacchi. Condannati ai domiciliari senza colpa. Senza sapere perché. E per quanto tempo. Dal villaggio globale al monolocale.